SARDINIA URBEX NEL VILLAGGIO CHE SCOMPARE
E’ il 1863 quando i giacimenti della Miniera di Monte Narba, già esplorati nel ‘700, vennero dati in concessione alla Società Anonima delle Miniere di Lanusei: ancora oggi, al primo piano, è visibile il lungo balcone con ringhiera in ferro battuto e sopra l’ingresso il monogramma recante le lettere SL della Società Lanusei.
La miniera, situata nel comune di San Vito (CA), era sviluppata su 14 livelli ed era dotata di un sistema di gallerie lungo ben 18 chilometri, gallerie che scendevano per oltre 500 metri all’interno del sottosuolo. I minatori provenivano da tutta Italia ed alla fine dell’800 si riuscivano ad estrarre oltre 1400 tonnellate di argento e piombo.
Come spesso accadeva in tutta l’isola, accanto alla miniera si sviluppò un villaggio abitato dagli stessi operai che vi lavoravano e dal dirigente che dimorava con la sua famiglia nella residenza a lui dedicata, Villa Madama: Progettata dall’ingegnere Giovanni Battista Traverso, la palazzina a due piani era una residenza signorile di tutto rispetto con i suoi due avancorpi e le sue fini decorazioni. Le stanze, durante la stagione fredda, erano riscaldate da una caldaia a legna così come in cucina era installato un refrigeratore per la conservazione dei cibi.
Il villaggio era una vera e propria piccola cittadina: c’era il telefono, l’energia elettrica, le case per gli impiegati e i dirigenti, un ospedale, la falegnameria e l’officina meccanica.
Nel 1916, durante la Prima Guerra Mondiale, venne fatto prigioniero un contingente di soldati austriaci e vennero trasferiti proprio qui a Monte Narba, in un luogo dal quale era davvero difficile fuggire. Fu così che un maggiore austriaco sfruttò l’interminabile periodo della detenzione per dar sfogo alla vena creativa ed a distanza di un secolo quegli affreschi sono ancora visibili nell’ufficio amministrativo.
La crisi arrivò agli inizi del Novecento quando la materia prima estratta cominciò a diminuire e, contestualmente, il prezzo dell’argento scese precipitosamente a causa della concorrenza messicana. La miniera di Monte Narba venne chiusa definitivamente nel 1935.
Oggi di quel villaggio minerario rimangono alcuni edifici diroccati che l’incuria ed il tempo stanno fagocitando e portando a rovina completa: i primi piani sono ormai coperti dalla valanga di detriti che col tempo sta inghiottendo il villaggio. L’alluvione dell’ottobre scorso ha peggiorato ulteriormente le cose, alcuni edifici sono crollati del tutto e la stanza affrescata dal maggiore austriaco che prima si trovava al secondo piano ora risulta al primo: segno distintivo che ormai i detriti si stanno mangiando tutto e tra qualche anno non rimarrà più niente, se non la memoria.
NOTA:
Le foto in tutti gli articoli sono pubblicate esclusivamente per documentare la bellezza di questi posti e non sono un invito a replicarle. Sardinia Urbex declina la propria responsabilità di fronte ad atti vandalici e sconsiglia l’ingresso.