SARDINIA URBEX IN UN EX ISTITUTO AGRARIO
Era il 1946 quando in Italia si diede il via alla Riforma Agraria e nello specifico, in Sardegna, per attuare questa riforma nel 1951 nacque l’ETFAS, ossia l’Ente per la trasformazione fondiaria e agraria in Sardegna. Grazie a questa riforma, vennero bonificate le zone paludose e realizzate dighe, canali, acquedotti e strade. Il tutto cominciò con l’esproprio delle terre incolte che vennero assegnate ai contadini con l’obbligo di coltivarle.
Nacquero così nuove borgate ed all’interno di queste si rese necessario creare tutte le importanti infrastrutture, quali asili, scuole, chiese, centri sociali, ambulatori medici, elettrodotti e acquedotti. Tutto tranne unità abitative in quanto le famiglie dovevano vivere nei poderi e nelle case a loro assegnate
Ed è proprio grazie a questa importante operazione di bonifica e trasformazione che nel 1954, nel cuore della Nurra, ad una quindicina di km da Alghero, venne inaugurata la borgata di Santa Maria La Palma.
Qualche anno dopo, nel 1960 nasceva l’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente come prima scuola coordinata dell’Istituto professionale Sisini di Sassari, alla quale si aggiungeranno le sedi di Olbia, Perfugas, Bonorva, Bono e Ittiri
L’istituto si espandeva su una superficie di 25 ettari ed in questi erano presenti un frutteto, un agrumeto, un oliveto, un mirteto ed un vigneto, di quest’ultimo una parte in comproprietà della Cantina Sociale Santa Maria La Palma. Al seminativo si aggiungeva inoltre una serra, un caseificio e due officine.
Nella scuola professionale era presente anche un convitto con una capienza di circa duecento posti letto, questo dovuto sicuramente alla posizione isolata dell’istituto. E tra le probabili cause della sua progressiva chiusura c’è proprio questa posizione isolata ed il problema della mancanza di collegamenti pubblici con il resto del territorio e la città di Alghero: pochi e mal distribuiti rendevano troppo difficile raggiungere la città.
Già nel 2005 l’istituto superiore rischia la chiusura a causa della difficoltà di raggiungere un adeguato numero di iscrizioni per creare una prima classe: al momento erano infatti presenti solo tre classi del triennio. Col passare degli anni la situazione non migliora, visto che nel 2013 rimangono attive soltanto due classi: la terza (con appena cinque studenti) e la quinta, che ne ha dodici. La soppressione dell’Istituto professionale per l’agricoltura e l’ambiente di Santa Maria la Palma rischia di essere definitiva.
E’ nell’anno successivo, il 20214, che L’Istituto Professionale per l’Agricoltura e l’Ambiente presenta la nuova offerta formativa, cambiando strategia e provando ad offrire qualcosa di nuovo e più accattivante per contrastare la dispersione scolastica. La nuova offerta permetterà di conseguire una qualifica professionale già al terzo anno, operatore agro-ambientale, mentre al termine dei cinque anni gli studenti otterranno il diploma di Agrotecnico.
Nel giugno del 2015, per far fronte all’emergenza migranti, l’edificio che ospitava il convitto viene requisito ed un centinaio di loro viene alloggiato nella struttura ma solo temporaneamente, visto che l’edificio viene dichiarato inagibile e fatiscente.
Oggi il futuro dell’ex istituto agrario di Santa Maria La Palma è incerto: qualcuno ha suggerito di usare gli stabili della scuola per far traslocare la caserma dei carabinieri, giudicata non più adeguata per importanti criticità strutturali.
Per il momento, solo il silenzio e la desolazione del più classico abbandono.
NOTA:
Le foto in tutti gli articoli sono pubblicate esclusivamente per documentare la bellezza di questi posti e non sono un invito a replicarle. Sardinia Urbex declina la propria responsabilità di fronte ad atti vandalici e sconsiglia l’ingresso.