La parola URBEX deriva dalla contrazione di Urban Exploration, ed ha origini molto antiche.
Qualcuno ha fissato la sua nascita al 3 novembre 1793, quando Philibert Aspairt, leggendario “esploratore” delle Catacombe di Parigi, fu trovato morto al loro interno.
Ma cos’è l’urbex? Tecnicamente è l’esplorazione di luoghi abbandonati ma dietro c’è molto di più: è raccontare attraverso video e foto qualcosa che non esiste più. Non dimenticare e restituire la giusta importanza a luoghi e storie che ormai tutti hanno dimenticato.
La visita a un luogo abbandonato è ogni volta l’inizio di una storia, si ripercorre la vita di altri, si fruga metaforicamente nei cassetti del passato. La storia ha inizio quando si varca una porta, le ragnatele sfiorano i capelli e lo scricchiolare del legno sotto i piedi fa nascere pensieri. La vista di un letto ancora fatto, di un giocattolo abbandonato sul pavimento, di una tazzina su un tavolo, fa si che la storia abbia uno svolgimento e che si concluda quando si lancia l’ultimo sguardo, l’ultimo saluto a quel luogo.
La Sardegna è piena di luoghi abbandonati: ospedali, ville, alberghi, orfanotrofi, ristoranti, fabbriche, case di campagna, villaggi minerari…tutto ciò potete esplorarlo virtualmente (e se siete coraggiosi, non solo) attraverso le foto di Sardinia Urbex.